Miei cari amici vicini e lontani ... Così diceva il buon Nunzio Filogamo

[Salvatore Blau]

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preferivo Sanremo quando era veramente la vetrina della musica italiana. C'era un conduttore che presentava i cantanti i quali esibivano il proprio brano, e la serata era ancora più piacevole perché non sforava mai oltre un orario prestabilito. Quest'anno sta destando molte critiche il fatto che all'Ariston è prevista la presenza del gen. Vannacci: come mai chi solleva questa protesta ha taciuto quando il festival è stato usato per propaganda gender, fluidità e pure blasfemia? Ricordo bene lo sketch di Fiorello che faceva il verso alla passione di Cristo, piuttosto la squallida performance contro i NoVax. E che dire dei baci omo? Ripeto, identifico il festival della canzone italiana solo come spettacolo canoro, ma chi punta il dito contro una presenza fuori contesto, deve farlo sempre. Non solo quando si da spazio a una persona non gradita ad una determinata ideologia politica