Giornata della Memoria: Seyfo, il Genocidio degli Assiri | Jornata del Memoria: Seyfo, le Jenocidio del Assuraies

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Emanuele Spikas
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Giornata della Memoria: Seyfo, il Genocidio degli Assiri | Jornata del Memoria: Seyfo, le Jenocidio del Assuraies

Messaggio da Emanuele Spikas » 27/10/2019, 16:03

Il 2 novembre per Impero è la Giornata della Memoria. Ogni anno, nel corso di questa ricorrenza, gli imperiali commemorano tutte le vittime innocenti di massacri, eccidi e genocidi. Tutti i cittadini sono liberi di esprimere il loro pensiero verso un avvenimento, anche se la Micronazione Sovrana Impero, ogni anno, dedica la giornata a una particolare vicenda. Quest'anno la Giornata della Memoria, il 2 novembre 2019, è dedicata al ricordo del Genocidio degli Assiri.

Le 2 novembre per Impero es le Jornata del Memoria. Omne anno, in le korso de ista rekurrentia, le imperiales kommemora totas le viktimas innocente de massakros, excidios e jenocidios. Totos le citatanos es libere de exprimer lor pensamento verso un avvenimento, anque si Mikronation Soveran Impero, omne anno, dedika le jornata a un partikular vicissitude. Isto anno le Jornata del Memoria, le 2 novembre 2019, es dedikate al rekordo del Jenocidio del Assuraies.



SEYFO: IL GENOCIDIO DEGLI ASSIRI


Oltre al Genocidio degli Armeni e a quello dei Greci del Ponto i Giovani turchi si macchiarono di un'altra operazione di pulizia etnica, anch'essa, nonostante l'evidenza, negata dall'attuale Turchia. Le vittime in questo caso furono le popolazioni cristiane assire, caldee e siriache (ovvero i discendenti dei popoli dell'antica Mesopotamia, appartenenti alla Chiesa assira, alla Chiesa ortodossa siriaca, alla Chiesa cattolica sira e alla Chiesa cattolica caldea.
Già nel corso dell'ottocento e agli inizi del novecento si erano verificati episodi di persecuzioni nei confronti di queste etnie.
Ma il primo episodio sanguinario di quello che fu il vero e proprio genocidio (denominato poi Seyfo, ovvero "spada" per indicare il "tempo della spada") avvenne nel villaggio di Tel Mozilt dove vennero imprigionati 475 uomini assiri, fucilati la mattina seguente. Poco dopo su una montagna, Ras-el Hadjar, dove vennero riuniti centinaia di bambini tra i 6 e i 15 anni. Dopo essere stati sgozzati vennero lanciati nell'abisso di un dirupo.
In seguito si scatenò il Kasap Taburu, "Battaglione dei Macellai", che coi suoi 8.000 uomini seminò il panico nei 30 villaggi assiri situati nella provincia di Van, sterminando 20.000 persone. Si scatenarono poi contro la città di Bitlis, dove uccisero gli uomini e stuprarono e schiavizzarono le donne. A Siirt invece vennero trucidati 8.000 cristiani (tra cui anche armeni). Nella provincia di Hakkari molti assiri furono portati allo stremo, fino alla morte per fame. Gli uomini del piccolo villaggio di Goele furono uccisi, mentre donne e bambini vennero ridotti in schiavitù. Altri 41 villaggi nell'Hakkari subirono la furia delle milizie turche e di collaborazionisti curdi: sopravvissero solo 17 persone. A Gawar (oggi Yüksekova) gli assiri furono sterminati a centinaia e le donne vendute come schiave.
Le proprietà cristiane vennero confiscate e le chiese distrutte o trasformate in moschee.
Alcuni anni dopo, il 3 marzo 1918, alcuni paramilitari curdi assoldati dagli ottomani, pur presentandosi con una bandiera bianca, assassinarono il patriarca della Chiesa assira Mar Shimun XXI Benyamin.
La ferocia turca li portò a sconfinare persino in Persia dove setacciarono casa per casa (molti assiri avevano cercato di trovare riparo dai vicini islamici). I sopravvissuti dovettero subire una lunga marcia nel deserto, durante le quali in gran parte morirono. Non mancarono gli stupri, persino ai danni di molte bambine.


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Da segnalare che la Prima Guerra Mondiale influì sulle vicissitudini degli Assiri: infatti la pulizia etnica dei non musulmani all'interno dell'Impero Ottomano fu in parte fomentato dalla Germania (che temeva che i cristiani avrebbero collaborato con la Triplice Intesa), mentre Impero Russo, Regno Unito e Francia armarono in minima parte gli Assiri, che in alcune zone misero in atto un'eroica resistenza, promettendo sottobanco la nascita di una nazione Assira, promessa poi, come spesso succede in situazioni simili, disattesa. Con la Rivoluzione Bolscevica e l'uscita della Russia dalla guerra ogni illusione assira venne a cadere.

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Bandiera dei volontari assiri nel corso della Prima Guerra Mondiale

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Bandiera assira risalente al 1920


Un altro triste episodio si verificò infine il 7 agosto 1933, ad opera delle forze amrate del Regno dell'Irak, quando con un pogrom vennero massacrati 3000 assiri a Simele. Secondo alcuni resoconti i bambini vennero investiti da mezzi militari e trafitti dalle baionette, mentre le donne stuprate e costrette a sfilare nude davanti ai comandanti dell'esercito irakeno. In concomitanza subirono la stessa sorte anche altri 68 villaggi sparsi tra le province di Duhok e Ninive. Molti di questi assiri erano scampati al massacro da parte dei turchi: infatti nel corso del 1918 i britannici riuscirono a consentire il trasferimento di 30.000 (ma 7.000 morirono di fame, malattie, stenti e attacchi di bande arabe e curde durante la marcia) dalla Persia, dove si erano rifugiati, al nord dell'Irak, collocandoli in campi profughi che tuttavia vennero chiusi nel 1920 con conseguente ritorno di buona parte degli assiri nell'originaria provincia di Hakkari, in Turchia.
Pare che, insieme al massacro degli Armeni, fu proprio questo episodio a portare il giurista polacco ed ebreo Raphael Lemkin a coniare il termine "genocidio".

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Immagine usata dagli assiri odierni per commemorare il Massacro di Simele


Si stima che le vittime totali del Genocidio degli Assiri furono oltre 375.000 e che altrettante persone furono costrette a riparare in tutto il mondo, dando vita alla Diaspora Assira. Nell'attuale Turchia restano solo 15.000 assiri riconosciuti esclusivamente come congregazione religiosa e non come etnia o popolo, nonostante abitassero quel territorio millenni prima che vi giungessero i turchi. Una minoranza assira vive anche in Siria, dove il regime di Bashar al-Assad ha proibito di sventolare la bandiera assira o commemorare il massacro di Simele, pena l'arresto. Con al Guerra Civile siriana alleate alle Forze Democratiche Siriane (SDF) e ai curdi di YPG e YPJ, sono presenti le forze siriaco-assire di Consiglio Militare Siriaco, Forze della Piana di Ninive, Polizia Sutoro e HSNB (Forze di Protezione delle Donne Bethnahrain, tutto al femminile.
In Irak, dopo i tentativi di arabizzazione ai danni degli stessi assiri e di curdi, turcomanni e armeni, da parte di Saddam Hussein, vivevano 800.000 assiri. Ma l'avvento dell'ISIS e i continui attacchi di Al Qaida e estremisti islamici portarono molti di loro a lasciare il paese: quelli rimasti si concentrarono nella Regione autonoma del Kurdistan ovvero il Kurdistan Irakeno dove la convivenza è meno drammatica ma dove tuttavia oggi rivendicano i lori diritti.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale esponenti Assire esposero all'ONU la richiesta di riconoscimento della nazione assira per la nascita di uno stato e di riconoscimento del massacro di Simele, ma vennero ignorati.

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Bandiera assira moderna

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