Hodie, 2 novembre, le Jornata del Memoria rekurre; omne anno in isto die, Mikronation Soveran Impero kommemora le viktimas de massakros, excidios e jenocidios evenite in le kurso del historia. Isto anno nostre rekordo vade al viktimas del Jenocidio de Selk'names.
IL GENOCIDIO DEI SELK'NAM
I Selk'nam erano uno dei popoli indigeni che abitava nella Terra del Fuoco (attualmente parte di Cile e Argentina).
Intorno al 1850 di circa 10.000 del passato se ne contavano solo 4.000 ma all'inizio del 1900 ne rimanevano solamente 500.
L'inizio del loro declino fu dovuto ai coloni europei (spagnoli, italiani, croati, inglesi, irlandesi e francesi): cercatori d'oro e allevatori. Questi cacciavano letteralmente gli indigeni, tanto che per ogni Selk'nam ucciso o catturato era previsto un pagamento in denaro.
Ma soprattutto gli europei portarono in quei territori malattie quali vaiolo e morbillo che sterminarono i nativi (in particolare un epidemia di vaiolo nel 1922 causò la quasi totale estinzione dei Selk'nam).
Gli ultimi Selk’nam si erano rifugiati sull'Isola di Dawson che il governo cileno, nel 1890, assegnò a una missione di salesiani che tuttavia, pur evitando le aggressioni dei colonizzatori, non tutelarono l'identità degli indigeni e continuando a diffondere malattie.
Anche esploratori e scienziati contribuirono al genocidio: i teschi dei Selk'nam uccisi venivano spediti in varie parti del mondo per essere studiati, studi antropologici vennero fatti su Selk'nam schiavizzati e obbligati a esibirsi nei circhi.
Nel 1889 un gruppo di Selk'nam catturati venne esibito nello zoo umano all'Esposizione Universale di Parigi.
Nel 1892 due ragazzini selk'nam vennero esibiti all'Esposizione Italo-Americana a Genova.
Nel 1895 molti bambini selk'nam furono strappati alle loro famiglie per essere resi schiavi.
Molti Selk'nam ridotti in schiavitù vennero poi assimilati da Argentina e Cile.
Nel 1919 i superstiti di questo popolo indigeno erano 279, mentre nel 1930 ne rimanevano solo un centinaio.
Nel 1945 ormai i Selk'nam contanavano solo 25 persone.
Nel 1966 morì Lola Kiepja l'ultima Selk'nam ad aver vissuto in gioventù la tradizionale vita di quel popolo.
Nel 1974 morì l'ultima persona di sangue Selk'nam: Angela Loij.
Nel 2004 l'estinzione totale di questo popolo si concretizzò con la morte di Enriqueta Gastelumedi (che aveva padre spagnolo e madre selk'nam), sebbene i censimenti di Argentina e Cile indichino che si riconoscono come Selk'nam circa 500 persone, discendenti di mezzosangue.
Tra i principali artefici del genocidio ci furono:
- l'esploratore argentino di origini rumene Julius Popper;
- l'ufficiale dell'esercito argentino Ramón Lista, che massacrò un accampamento di 27 uomini, donne e bambini inermi;
- il cacciatore di indiani inglese Samuel Hyslop;
- lo scozzese Duncan McDonald che amava pugnalare i selk'nam e stuprarne le donne prima di sgozzarle;
- lo scozzese John McRae;
- l'imprenditore ebreo russo Moritz (Mauricio una volta convertito al cristianesimo) Braun che finanziò campagne di sterminio dei selk'nam;
- l'imprenditore spagnolo José Menéndez Menéndez che finanziò il genocidio, la cattura e la schiavitù dei selk'nam e lamentò perdino di non poter eliminare gli ultimi selk'nam tutelati dai salesiani;
- il governatore cileno Manuel Señoret Astaburuaga che pianificò la schiavitù dei selk'nam;
- l'allevatore neozelandese Alexander Allan Cameron responsabile della cattura e prigionia di 125 selk'nam e dell'assassinio di 5 capi tribù;
- ĺ'allevatore tedesco Rudolf Stubenrauch;
- il cacciatore di teste scozzese Alexander McLennan;
- il gallese Montagne Errigton Wales;
- l'inglese Peter McClelland che tra le altre cose chiese a Mauricio Braun di catturare una ragazzina selk'nam per lui;
- l'italiano José Pezzoli;
- l'inglese William Blain;
- l'inglese James Robbins.