La Repubblica Popolare Cinese minaccia Taiwan, Hong Kong, Tibet e Uiguri

[Emanuele Spikas]

Con la pubblicazione del nuovo libro bianco della difesa ("La Difesa Nazionale della Cina nella Nuova Era") la Repubblica Popolare Cinese ha ribadito la sua linea politica avversa all'autodeterminazione dei popoli e delle nazioni sottoposte al suo giogo.
Ha infatti minacciato l'uso della forza nei confronti di Taiwan nel caso venga minata "l'unità nazionale" (unità mai esistita per quanto riguarda la repubblica popolare, dato che la Repubblica di Cina ovvero Taiwan è de facto indipendente) e l'annientamento degli indipendentisti in Tibet (invaso nel 1950, dove è in corso il genocidio etnico e culturale del popolo tibetano) e Xinjiang (dove prosegue la repressione degli uiguri).
Ha inoltre dichiarato di essere pronta a intervenire militarmente anche nei confronti del popolo di Honk Hong che rivendica l'autonomia e sta dando vita a numerose proteste contro la legge sull'estradizione degli oppositori politici in Cina (che lascerebbe gli stessi alla mercé dei tribunali cinesi, sottoposti al controllo del Partito Comunista Cinese).

[Emanuele Spikas]

Dopo le incoraggianti parole in difesa della Repubblica di Cina (Taiwan) , il Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America, Antony Blinken, ha richiamato la Repubblica Popolare Cinese al rispetto dei diritti di uiguri, tibetani e hongkonger. Ha infatti comunicato al diplomatico della dittatura comunista cinese, Yang Jiechi, che gli Stati Uniti d'America continueranno a lottare per i diritti umani e i valori democratici anche nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong e riterranno la Repubblica Popolare Cinese  responsabile dei tentativi di destabilizzare la regione indo-pacifica, compreso lo Stretto di Taiwan, e dei suoi attacchi contro le regole stabilite dal sistema internazionale.

[Emanuele Spikas]

Anche negli incontri in Alaska tra Stati Uniti d'America e Repubblica Popolare Cinese, i primi attraverso Antony Blinken hanno ribadito che non si passerà sopra alla violazione dei diritti umani a Hong Kong e nello Xinjiang e alle minacce nei confronti di Taiwan. La dittatura comunista cinese (come fanno altro regimi quali quello russo e quello turco) ha ribadito che si tratta di affari interni della Repubblica Popolare Cinese.

[Emanuele Spikas]

Finalmente anche l'Unione Europea, attraverso la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha segnalato come la Repubblica Popolare Cinese stia peggiorando e diventando sempre più autoritaria attuando una maggior repressiome a Hong Kong, in Tibet e nel Turkestan Orientale (che la dittatura comunista cinese chiama Xinjiang).

[Emanuele Spikas]

Con un comunicato il G7 (alla cui riunione hanno preso parte come membri: Unione Europea, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Stati Uniti d'America, Repubblica Italiana, Stato del Giappone, Canada, Repubblica Federale di Germania, Repubblica Francese; e come invitati: Commonwealth dell'Australia, Repubblica di Corea, Repubblica dell'India e Repubblica del Sudafrica) ha chiesto alla Repubblica Popolare Cinese il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nello Xinjiang e anche il rispetto della libertà a Hong Kong.