La Turchia invade il Rojava: curdi nuovamente traditi

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Emanuele Spikas
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La Turchia invade il Rojava: curdi nuovamente traditi

Messaggio da Emanuele Spikas » 12/10/2019, 18:41

Ancora una volta, come già accaduto dopo la prima Guerra del Golfo quando gli USA li lasciarono alla mercé di Saddam Hussein, i curdi sono stati traditi e abbandonati.
Nonostante il loro decisivo apporto alla sconfitta dell'ISIS, gli USA (con giustificazioni imbarazzanti del proprio presidente) lasciano campo libero alla Turchia che ha invaso il Rojava, ovvero il nord della Siria che era stato messo in sicurezza da YPG e YPJ.
Data la consueta inefficacia e inutilità delle organizzazioni internazionali, accanto ai curdi resta solo il resto delle Forze Democratiche Siriane, mentre Recep Tayyip Erdoğan esalta le prime vittime curde additandole come "terroristi" e inasprisce la repressione interna in Turchia contro chiunque lasci trasparire un pensiero non in linea con l'attacco ai curdi.

Emanuele Spikas
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Messaggio da Emanuele Spikas » 13/10/2019, 12:33

Le dichiarazioni della comandante delle YPJ Nesrin Abdullah, riportate dal giornale italiano "Corriere della Sera":

"Lo sappiamo bene, quello turco è un esercito molto potente, addestrato, dotato di armi sofisticate. Ma noi curdi siamo abituati a combattere contro nemici più forti. Abbiamo 600 chilometri di confine in comune con la Turchia, un territorio dove è facile applicare le tecniche della guerriglia. Comunque non abbiamo scelta. Erdogan vuole creare una fascia di sicurezza profonda una trentina di chilometri. Ma nella realtà vorrebbe eliminare la nostra presenza organizzata. In passato abbiamo resistito ben 58 giorni prima di abbandonare alla furia criminale turca la piccola enclave di Afrin.

Non riceviamo aiuti militari, siamo soli contro le mire neo-ottomane di Erdogan.

Trump ha commesso un errore gravissimo nel ritirare le truppe dal confine. Anche se erano solo poche decine di uomini, rappresentavano una deterrenza simbolica. Toglierle è apparsa come una luce verde per Erdogan. Adesso le sue minacce d’embargo economico non servono. L’attacco va bloccato prima che avvenga, non punito dopo.

Gli americani vogliono proteggere i loro interessi e migliorare i rapporti con la Turchia. Sono pronti a sacrificarci, anche se noi siamo stati l’alleato più fedele nella lotta contro Isis. In fondo speriamo però ancora ci ripensino. In caso contrario, passeranno come traditori, come alleati inaffidabili per tutto il mondo. Ci lasciano nel momento del bisogno. Nessuno si fiderà più di loro.

Tanti governi europei hanno criticato l’aggressività turca. Però necessitiamo di molto di più del sostegno morale. L’Europa agisca contro i disegni turchi in Siria. Non dimenticate che noi curdi crediamo nel dialogo con Ankara. Avevamo anche accettato il meccanismo della sicurezza mediato dagli americani lungo il confine. Non siamo noi a volere la guerra.

Ci soni 12.000 combattenti di Isis e i loro 75.000 tra donne e bambini che teniamo  nei nostri campi. Questo è un tema vitale, per noi e per il mondo intero. Finora li abbiamo tenuti sotto controllo. Ma dovremo concentrarci contro i turchi, dovremo sguarnire i campi di detenzione. Isis tornerà a colpire e per giunta motivato dal desiderio di vendetta.

Pur di proteggere la nostra gente ogni opzione è aperta. Siamo sempre stati pronti a negoziare con il regime di Damasco. Ci consideriamo parte integrante dello Stato siriano. Purtroppo nel passato questo è rimasto elusivo, tanto da incoraggiare l’aggressività turca. Ora ci sono nuovi segnali d’apertura. Però Damasco deve garantire la nostra autonomia locale."



In un comunicato il leader delle Forze Democratiche Siriane (SDF), il curdo Mazloum Kobani Abdi ha invitato gli USA ad assumersi le proprie responsabilità morali e a rispettare le promesse. Ha dichiarato:
"I nostri alleati ci avevano garantito la loro protezione invece ci hanno abbandonati con la loro ingiusta decisione di ritirare le loro truppe alla frontiera turca.
Ci avete mollati, ci avete lasciati al massacro. Ci avete venduti, questo è immorale.
Devo sapere se siete in grado di proteggerci perché se non lo siete devo fare un accordo con la Russia e il regime e invitare i loro aerei a proteggerci"


Intanto i mercenari islamisti al soldo della Turchia stanno iniziando a perpetrare esecuzioni sommarie. Va ricordato che insieme all'esercito turco marcia l'Esercito di Liberazione Siriano, formato da ribelli e finanziato dalla Turchia.
Coi Curdi occupati nella lotta per la sopravvivenza trova nuovo vigore l'ISIS che ha già messo in atto attentati proprio nelle zone controllate dai curdi.
Ultima modifica di Emanuele Spikas il 13/10/2019, 13:51, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio da Emanuele Spikas » 13/10/2019, 13:43

Milizie del gruppo jihadista Ahrar al-Sharqiya (fuoriusciti di al Nusra) alleato della Turchia, avanzando con l'esercito turco si stanno rendendo responsabili di numerose nefandezze. Stanno facendo il giro del mondo le immagini di esecuzioni sommarie di prigionieri curdi.
Hanno assassinato, tra gli altri, Hevrin Khalaf, attivista curda per i diritti delle donne.

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