La Repubblica Srpska minaccia la secessione dalla Bosnia Erzegovina
Inviato: 15/02/2020, 12:17
Ha alimentato i venti secessionisti (comunque mai sopiti) nella Repubblica Srpska la decisione della Corte Costituzionale bosniaca che ha sancito che i terreni agricoli pubblici possono essere di proprietà solo dello Stato e non delle singole entità che lo compongono (la federazione è suddivisa infatti tra Repubblica Srpska, a maggioranza serba, Federazione di Bosnia ed Erzegovina, a maggioranza croata e bosgnacca, e il condisivo Distretto di Brčko).
Il presidente di etnia serba (lo stato è guidato da tre presidenti, uno per ogni etnia di maggioranza), Milorad Dodik, ha annunciato che che i serbo-bosniaci boicotteranno i processi decisionali nelle istituzioni dello Stato centrale dichiarando che la Republika Srpska è sulla via senza ritorno verso l'abbandono della Bosnia Erzegovina.
Ha poi criticato sia lo stato centrale sia Valentin Inzko, l'austriaco Alto Rappresentante della comunità internazionale in Bosnia, sostenendo che la Bosnia-Erzegovina è un posto dove si nega la libertà ai serbi e alla Republika Srpska.
Sempre Dodik ha aggiunto, in merito alla secessione: "Noi lo faremo e non ci fermeranno né gli Usa né chiunque altro perché riteniamo che l'accordo di pace di Dayton sia decaduto, in primo luogo per l'intervento del fattore internazionale. La Republika Srpska può scegliere di essere soffocata in pochi anni con le sentenze della Corte costituzionale che continuamente si pronuncia contro i suoi interessi, oppure di prendere la propria strada d'indipendenza e autonomia".
Il presidente di etnia serba (lo stato è guidato da tre presidenti, uno per ogni etnia di maggioranza), Milorad Dodik, ha annunciato che che i serbo-bosniaci boicotteranno i processi decisionali nelle istituzioni dello Stato centrale dichiarando che la Republika Srpska è sulla via senza ritorno verso l'abbandono della Bosnia Erzegovina.
Ha poi criticato sia lo stato centrale sia Valentin Inzko, l'austriaco Alto Rappresentante della comunità internazionale in Bosnia, sostenendo che la Bosnia-Erzegovina è un posto dove si nega la libertà ai serbi e alla Republika Srpska.
Sempre Dodik ha aggiunto, in merito alla secessione: "Noi lo faremo e non ci fermeranno né gli Usa né chiunque altro perché riteniamo che l'accordo di pace di Dayton sia decaduto, in primo luogo per l'intervento del fattore internazionale. La Republika Srpska può scegliere di essere soffocata in pochi anni con le sentenze della Corte costituzionale che continuamente si pronuncia contro i suoi interessi, oppure di prendere la propria strada d'indipendenza e autonomia".