IMPERO FORUM

E' ormai al tramonto, in violazione a qualsiasi accordo, il principio "Un paese, due sistemi".
Per soffocare definitivamente le istanze democratiche, autonomiste e liberali la dittatura comunista cinese ha deciso di estendere anche a Hong Kong nuove norme sulla Sicurezza Nazionale.

Zhang Yesui, portavoce del Congresso Nazionale del Popolo ha dichiarato che alla luce delle nuove circostanze, il Congresso eserciterà il suo potere costituzionale, i delegati del Popolo esamineranno la normativa contro le attività secessioniste e sovversive.
Tra le indiscrezioni emerge che potrebbe bastare una critica al Partito Comunista Cinese per essere incarcerati o partecipare a una manifestazione per essere condannati a morte.
Verrà dunque violato il sistema che Hong Kong ha ereditato dai britannici: se fino ad oggi i magistrati applicavano la legge in base a principi garantisti, potrebbe subentrare il metodo cinese che antepone alla giustizia l'interesse supremo del Partito Comunista Cinese e che al posto di magistrati adotta funzionari politici.
La governatrice filo-cinese Carrie Lam, come di consueto, si è subito detta pronta a collaborare con la dittatura comunista cinese. Da ricordare che tra pochi mesi si dovranno svolgere nuove elezioni e le nuove norme sembrano giungere al momento opportuno per evitare che il voto democratico possa alimentare politiche autonomiste e democratiche di Hong Kong.

La stessa sorte colpirà Macao.

Sono già in corso a Honk Kong le prime manifestazioni contro la decisione della Repubblica Popolare Cinese. Lo slogan più usato dai manifestanti è stato "Niente rivoltosi, solo tirannia", rimarcando che è la dittatura comunista cinese ad essere antidemocratica e liberticida e non i cittadini di Hong Kong ad essere rivoltosi.
La polizia ha reagito con il lancio di lacrimogeni e arrestando Tam Tak-chi, esponente della coalizione pro-democrazia People Power (PP).

Emanuele Spikas ha scritto: ↑

24/05/2020, 7:53

Sono già in corso a Honk Kong le prime manifestazioni contro la decisione della Repubblica Popolare Cinese. Lo slogan più usato dai manifestanti è stato "Niente rivoltosi, solo tirannia", rimarcando che è la dittatura comunista cinese ad essere antidemocratica e liberticida e non i cittadini di Hong Kong ad essere rivoltosi.
La polizia ha reagito con il lancio di fumogeni e arrestando Tam Tak-chi, esponente della coalizione pro-democrazia People Power (PP)

Gli arrestati sono 150.

Emanuele Spikas ha scritto: ↑

24/05/2020, 19:37

Emanuele Spikas ha scritto: ↑

24/05/2020, 7:53

Sono già in corso a Honk Kong le prime manifestazioni contro la decisione della Repubblica Popolare Cinese. Lo slogan più usato dai manifestanti è stato "Niente rivoltosi, solo tirannia", rimarcando che è la dittatura comunista cinese ad essere antidemocratica e liberticida e non i cittadini di Hong Kong ad essere rivoltosi.
La polizia ha reagito con il lancio di fumogeni e arrestando Tam Tak-chi, esponente della coalizione pro-democrazia People Power (PP)

Gli arrestati sono 150.

In totale risultano arrestate 180 persone.

Gli Stati Uniti d'America hanno lasciato trapelare che, se la Repubblica Popolare Cinese proseguirà nel suo intento di imporre le nuove restrizioni a Hong Kong, attueranno sanzioni contro la dittatura cinese.

L'Assemblea Nazionale del Popolo della Repubblica Popolare Cinese con una delle solite "votazioni" plebiscito (2.878 voti favorevoli, 1 contrario, 6 astenuti) ha approvato la risoluzione che darà il via alla redazione della Legge sulla Sicurezza Nazionale  a discapito della Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica Popolare Cinese.

Con una dichiarazione congiunta Stati Uniti d'America, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Canada e Commonwealth dell'Australia lamentano da parte della Repubblica Popolare Cinese la palese violazione del principio "un paese, due sistemi" e quindi degli obblighi internazionali stabiliti nella Dichiarazione congiunta sino-britannica (Dichiarazione congiunta del governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e il governo della Repubblica Popolare Cinese sulla questione di Hong Kong).

Il Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, ha fatto sapere che i dirigenti di Hon Kong collaborazionisti, cioè coloro che hanno appoggiato e permesso le limitazioni imposte dalla Repubblica Popolare Cinese, verranno sanzionati e che se l'ex colonia britannica passerà sotto il totale controllo della dittatura comunista cinese verranno tolte tutte le agevolazioni fino ad ora previste per la stessa.

L'ambasciatrice statunitense presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU - UN), Kelly Craft, ha dichiarato: "Il mondo libero deve stare con la gente di Hong Kong".

Introdotta a Hong Kong nuova legge che rende illegale, pena sanzioni pecuniarie e carcere, ogni forma di dissenso verso l'inno nazionale della Repubblica Popolare Cinese, la Marcia dei Volontari,.